Tipi di corallo

Esistono molte varietà di Corallo, e tutte hanno un valore che negli anni è cambiato. Oggi il Corallo che in assoluto ha un valore più alto degli altri è l’Aka…
Vi sono stati periodi nei quali un tipo di corallo a tutti noto come “Pelle d’angelo” dalla delicatissima colorazione rosa, veniva ritenuto di poco valore e non considerata, mentre oggi è il più pregiato – e raro – che esista. Pensate che i nostri bisnonni lo chiamavano “bokè” che in giapponese significa stupido, insignificante.
Quando si parla di corallo si pensa essenzialmente al corallo rosso. Troppe cose – l’abbiamo visto anche dalla mitologia – fanno del corallo e del colore rosso un tutt’uno. Ebbene, quando si parla di corallo rosso si parla di Corallo Mediterraneo, nome scientifico Corallium rubrum. Presente in tutto il Mediterraneo, con particolari concentrazioni nei mari della Sardegna, Sicilia, Calabria, Campania, Lazio, Toscana, Liguria. In alcune di queste l’ipersfruttamento prima e l’inquinamento poi lo hanno reso ormai raro. Nel resto del Mediterraneo lo troviamo in Grecia, Jugoslavia, Corsica, Francia, Spagna, e poi in Marocco, Algeria, Tunisia.
Poi c’è quello Giapponese, quello del Pacifico….Ma vediamo nello specifico le varie qualità di Corallo esistenti:
Aka
Dal nome scientifico: Corallium Iaponicum. Individuato e pescato nel Giappone: dal colore rosso vivo al rosso scurissimo. Vive ad una profondità di 200/300 metri. Estremamente vitreo, molto difettoso. t però il corallo nel quale, quando finalmente si riesce a fare un pezzo senza imperfezioni questo è di una bellezza unica. Si tratta di uno dei coralli più rossi (e cari) esistenti. Dal momento che, soprattutto quello che si pesca oggi, è molto difettoso, si riescono a fare a malapena cabochons. E molto difficile ottenere una collana con sfere dello stesso colore. Quando ci si riesce, ci troviamo di fronte a un capolavoro!
Pelle d’Angelo o Bokè
Nelle acque del Pacifico cresce una tipologia di Corallium elatius.
E’ il Corallo Bokè, che in Italia siamo soliti chiamare il Corallo “Pelle d’Angelo”
Questo soprannome è dato dalla particolarità del suo colore.
Il Corallo Pelle d’Angelo è infatti molto simile per qualità al Corallo Satsuma ma si differenzia da questo per il suo colorito rosa molto intenso e straordinariamente compatto.
Come il Cerasuolo, anche il Corallo Pelle d’Angelo viene pescato nelle coste vicine al Giappone, ad una profondità di circa 250-300 metri.
Corallo rosa
Individuati tra il 1965 e il 1979 e pescati in diverse aree del pacifico Midway(1965):di colore bianco o rosa punteggiato o striato di rosso .Vive ad una profondità di 300-400 metri; presenta cespi a ventaglio di media grandezza. Garnet(1970):colore rosa molto intenso tendente al giallo. Vive a una profondità di 500-700 metri. Ha rami piatti e contorti e cespi simili a quelli del corallo mediterraneo. Miss(1976):colore rosa tendente al violaceo. Presenta cespi a ventaglio e rami schiacciati tra i 5 e i 10 mm di spessore.
Il corallo del Mediterraneo
Pescato in Italia (Calabria, Campania, Lazio,Toscana, Liguria, Sicilia, Sardegna), Grecia , Jugoslavia, Corsica, Francia, Spagna,Marocco, fu il corallo più lavorato nel XIX secolo. Della specie: Corallium Rubrum, presenta un colore generalmente rosso con tonalità tendente allo scuro o al rosso vivo, molto raramente può presentare un colore rosa pallido. E’ costituito da cespi alti in media 20-25 cm e larghi dai 10 ai 15 cm. Il diametro dei rami varia da 1 a 15mm.Il peso di ogni cespo oscilla dai 100 e 150g potendo però raggiungere con un altezza di 60cm anche i 1500g. Viene pescato nelle aree menzionate (alcune non più produttive ) a profondità che variano dai 30/50m(di solito di scarsa qualità), fino a oltre i 150m.
Essendo compatto nel colore, è indicatissimo per la lavorazione del liscio, vale a dire collane, cabochons, gocce, pendenti ecc.
Il corallo di Sciacca
Intensivamente pescato tra il 1875 e il 1887 in Sicilia, a circa trenta miglia dalla costa di Sciacca alle profondità che vanno dai 150 ai 200m. Presenta una colorazione rosa salmone, dall’intenso al pallidissimo, talvolta con delle macchie di colore giallo tendente al bruno e al nero dovute all’azione ossidante di alcuni batteri che, attaccando le componenti ferrose del corallo, determinano le bruniture . Questo corallo giaceva ammassato in enormi quantità su di un fondo fangoso e si presentava a rami lunghi e affusolati con spessore medio di circa 7mm.
Il corallo di Sciacca fu lavorato, circa un secolo fà, per farne pallini, bottoni, spole, cannette.
Ancora oggi si trova un po’ di grezzo, conservato gelosamente nei forzieri delle aziende più antiche, che lo tengono come reliquie.
Il corallo del Giappone
Fu la materia prima maggiormente utilizzata per la produzione italiana soprattutto praticata a Torre del Greco (Napoli),tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo . Della specie Corallium Japonicus, Elatius,Secundum,Kanojoi, le principali colorazioni e tonalità in cui si può presentare sono: bianco (shiro),bianco rosato; rosa pallido o ‘pelle d’angelo’ (bochè); rosso vivo o ‘cerasuolo’ (momo); rosso scuro o ‘moro’ (aka); Il colore presenta sempre una venatura (anima) di colore bianco nei coralli rossi,rosa in quelli chiari. Pescato ad oltre 200 metri di profondità è costituito da cespi disposti su un unico piano a ventaglio. L’altezza media è di 30-40 cm (tranne il cerasuolo che può raggiungere il metro) ed il diametro dei rami è di 160mm circa. Luoghi di pesca: in Giappone : baia di tosa,isola Hachijo,isoletta Goto,isola Ogasawara ; Formosa ; isole Pescadores. Dal momento che se ne trova pochissimo, l’utilizzo è nazionalizzato al massimo. Soprattutto se ne fanno cabochons per anelli e orecchini. Eccezionali sono le collane. t in assoluto il corallo più pregiato.
DEEP Sea (1979)
Colore rosso per i rami piccoli, con tonalità che tende a schiarirsi quanto più il ramo si ispessisce. I cespi sono disposti a ventaglio o a tronchi paralleli,spesso schiacciati,di 50-70cm. Vive ad una profondità tra gli 800 e i 1500 metri.
Se ne ricavano pallini e cabochons dal bel colore rosa pallido.
I cespi sono grandi da 20 cm in su. Come tutti i coralli del Pacifico, man mano che i rami si fanno grandi si perde l’omogeneità dei colori. E’ quindi impossibile avere, al di là di mm 10, un pallino o un cabochon che sia omogeneo di colore. Essendo molto vitreo, spesso presenta spaccature.
Un’altra caratteristica è che i polipai sono presenti solo da un lato del cespo. Segno che, data la profondità e le forti correnti, i polipini cercano protezione nascondendosi dietro i rami della colonia di coralli.Viene usato in tutti i modi.
Satsuma
Individuati e pescati in diverse aree dal Giappone alle Filippine: di colore dal rosa carico al rosso vivo a seconda delle qualità. Vive ad una profondità di 200/300 metri; i cespi giapponesi per lo più hanno i rami disposti a ventaglio. La loro altezza, mediamente, è di 30/40 cm, la larghezza per lo più è pari all’altezza. Il peso di un cespo è proporzionato alla grandezza. Mediamente, è intorno a 2/3 kg. t raro trovare qualche ramo eccezionale, di 70/ 80 cm di altezza.
Il colore dei coralli giapponesi non è compatto, per cui non è raro trovare rami il cui colore parte dal rosso di base per arrivare al bianco. Altra peculiarità, presente in tutti i coralli giapponesi, è il fatto che tutto il cespo, dalla base fino al più piccolo rametto periferico, è percorso da una venatura bianca (che noi chiamiamo “anima”). Questo che potrebbe sembrare un difetto, in realtà è un pregio in quanto aiuta a riconoscere l’autenticità e la provenienza di un corallo.
E’ straordinariamente adatto, per colore e morfologia, a essere inciso.
Tutte le statue, i fiori ecc. sono per lo più realizzati in questo corallo. Molto belli anche i cabochons, bottoni, mandorle, gocce, i quali, date le misure molto grandi dei rami, possono raggiungere notevoli dimensioni. Li si potrà riconoscere dal fatto che nella parte posteriore presentano spesso la caratteristica venatura bianca.
I coralli li portano tutti, ricchi e poveri, elevano chi sta in basso, adornano chi sta in alto.
Il mercante di coralli, J. Roth